2018: un anno “eccezionalmente” difficile
Il 2018 si è rivelato un anno particolarmente difficile, con una percentuale elevata di componenti finanziarie (asset class) in territorio negativo che ricalca anni di crisi.

Se si osserva il grafico dell’andamento storico delle componenti finanziarie (asset class) dal 2007 al 2018 si comprende la straordinarietà delle performance negative su tutte le asset class, con esclusione di quelle legate al dollaro. Utilizzando la legenda, già al primo impatto, si nota come gli asset colorati di “verde”, ovvero quelli positivi, a fine anno siano addirittura inferiori a quelli del 2008 , a dimostrazione delle “eccezionalità” del 2018. L’anno scorso è stato persino peggiore del 2008, anno della crisi finanziaria ed economica legata ai mutui sub prime americani.
Infatti se si osserva: l’asset Monetario Usa e il Governativo Usa risultano essere i migliori del 2018, mentre nel 2017 erano stati i peggiori.
Invece l’asset Azionari Em e Azioni ITALIA risultano essere i migliori del 2017, nel 2018 sono fra i peggiori.
Dal 2005 al 2018 le componenti finanziarie (asset class), si sono alternate in maniera vorticosa, a volte con un contributo più o meno rialzista o più o meno ribassista..
Tutto questo è possibile saperlo prima? Si, se il patrimonio è diversificato tra le componenti finanziarie.
Per questo io sconsiglio sempre di rinunciare alla diversificazione, in quanto l’alternanza dei risultati nel corso degli anni, darà la possibilità di recupero di quello che oggi appare perduto.
“In finanza, perde solo chi vende durante una fase di ribasso e compra dopo una fase di rialzo.”
“In finanza guadagna chi integra la quota ribassista acquistando, chi liquida la quota rialzista vendendo.”
2019: rischio di recessione prematuro?
Osserva di nuovo il grafico, se noti, il 2008 ha una prevalenza di colore rosso (valori negativi), ma nel 2009 invece prevale il verde, stessa cosa tra il 2011 e il 2012.
Quindi, il 2019 dovrebbe essere un anno meno negativo delle premesse del 2018, l’uso del condizionale è doveroso, perché di garantito non c’è nulla.

Giulio Zaccarelli

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