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Le 7 cose che (FORSE) non sai sul Bail – in.

Dal 01 gennaio 2016 è entrata in vigore la normativa relativa al salvataggio delle banche in stato di insolvenza.
Ti spiegherò cos’è, quali rischi ci sono e come tutelarsi.

 

1. Ma che cos’è esattamente il Bail – in

Se dovessi darti una definizione di Bail – in potrei chiamarlo:

“salvataggio delle Banche”

Salvataggio certo, ma in danno degli azionisti, obbligazionisti e correntisti con depositi superiori ai 100.000 euro, in questa categoria rientrano i conti di liquidità delle Piccole e Medie Imprese (PMI) dove vengono depositate le somme dei TFR di dipendenti collaboratori e dirigenti.

Nei decenni precedenti il conto dei dissesti creditizi veniva ripianato dagli Stati, con il ricorso alla fiscalità o ai Fondi di garanzia, come avvenuto in molti casi anche in Europa dopo il crack di Lehman Brothers.

Dal primo gennaio 2016 invece, il legislatore europeo ha dato una decisa sterzata vietando gli aiuti di Stato ed obbligando, con questa nuova normativa, le banche ad aiutarsi da sole andando a pescare i denari direttamente dai clienti.

 

2. Come funziona il Bail – in

 

Prendo in analisi questo grafico (fonte Banca d’Italia):

Come funziona il Bail - in

Nella situazione iniziale a sinistra (banca in condizioni di normalità), la banca dispone dal lato del passivo, di capitale, di passività che possono essere sottoposte a bail-in (passività ammissibili) e di passività escluse dal bail-in, come i depositi protetti dal sistema di garanzia dei depositanti.

Nella fase di dissesto, a seguito di perdite, il valore delle attività si riduce e il capitale è azzerato.

Nella fase finale (risoluzione o nuova banca), l’autorità dispone il bail-in che permette di ricostituire il capitale attraverso la conversione di parte delle passività ammissibili in azioni.

 

3. I rischi che corri in caso di crisi della Banca

Come già affermato, a partire dal 1° gennaio 2016, il salvataggio di una banca in difficoltà avverrà attraverso la riduzione del valore delle azioni e di alcuni crediti (come quelli dei correntisti che abbiano depositato più di 100mila euro) o la loro conversione in azioni, per assorbire le perdite e ricapitalizzare la banca in misura sufficiente a risolvere la crisi e a mantenere la fiducia del mercato.

In ogni caso, va ricordato, azionisti e creditori non potranno subire perdite maggiori di quelle che sopporterebbe in caso di liquidazione della banca secondo le procedure ordinarie.

La banca d’Italia ha anche diffuso una guida con delle FAQ sul bail-in.

Grafico ordine priorità Bail in

fonte: Banca d’italia

 

In pratica, non appena subentra la crisi di una banca, le perdite vengono assorbite seguendo una gerarchia di priorità: a subire immediatamente le conseguenze sono i proprietari della banca, ossia gli azionisti.

Se la cifra raccolta non dovesse bastare si passa alla categoria successiva e così via fino ai correntisti (maggiori di 100.000,00 euro).

L’ordine di priorità per il bail-in è questo:

  • Azionisti
  • Obbligazionisti subordinati (detentori obbligazioni subordinate)
  • Creditori Chirografari (creditore che non è assistito da cause legittime di prelazione come il pegno, l’ipoteca, la fideiussione)
  • Persone fisiche e PMI titolari di depositi con saldo superiore a 100.000,00 euro
  • Fondo di garanzia
  • Fondo di garanzia che contribuisce al posto dei depositanti protetti

Ad esempio, chi ha un deposito di 200 mila euro non deve temere che, all’apparire di una crisi, il suo deposito venga ridotto o convertito in azioni, se la predetta crisi potrà essere assorbita attingendo dalle risorse degli azionisti.

In sostanza, prima si sacrificano gli azionisti, riducendo o azzerando il valore delle azioni, poi si interviene su alcune categorie di creditori, i cui titoli possono essere trasformati in azioni — per ricapitalizzare la banca — e/o svalutati se l’azzeramento del valore delle azioni non basta a coprire le perdite.

È, dunque, necessario che prima di investire tu faccia estrema attenzione ai rischi di alcune tipologie di investimento.

Le azioni sono le prime ad essere interessate, valuta bene se ne possiedi! Valuta anche se hai acquistato dei fondi che tipo di titoli ci sono al loro interno (per saperlo con esattezza rivolgiti ad uno specialista). Valuta attentamente se possiedi dei titoli obbligazionari leggiti per bene le note informative!

Se possiedi una PMI valuta attentamente su quali strumenti alternativi (ad esempio polizze ad hoc) poter parcheggiare la liquidità offerta dai TFR, TFA, ecc.

Prima di scegliere una banca chiedi consiglio al tuo consulente finanziario di fiducia, egli è in possesso degli strumenti e di tutte le informazioni per poterti consigliare al meglio!

 

4. Quali sono gli strumenti finanziari esclusi dal Bail – in

Sono completamente esclusi dall’ambito di applicazione e non possono quindi essere né svalutati, né convertiti in capitale:

  1. I depositi con importi di liquidità fino a 100.000 euro
  2. Passività garantite tipo i Covered Bond
  3. Il contenuto delle cassette di sicurezza
  4. Passività interbancarie con durata originaria inferiore a gg. 7 (esclusi i rapporti infragruppo)
  5. Debiti verso i dipendenti, i debiti commerciali e quelli fiscali se privilegiati dalla normativa fallimentare
  6. Le Polizze sulla vita e quelle di previdenza e i fondi pensione aperti o chiusi
  7. I fondi Comuni d’investimento (a seconda dei titoli presenti in portafoglio)
  8. Conti Deposito

 

5. Che cosa rischi in quanto depositante e cliente 

I depositi fino a 100mila euro, quelli cioè protetti dal Fondo di garanzia, sono esclusi dal bail-in.

Questa protezione riguarda:

  • Le somme depositate sul conto corrente
  • Quelle depositate sui libretti di risparmio
  • Certificati coperti dal fondo di garanzia

Anche per la parte eccedente i 100 mila euro, i depositi delle persone fisiche e delle piccole e medie imprese hanno un trattamento preferenziale; sopporterebbero un sacrificio solo nel caso in cui il bail-in di tutti gli strumenti con un grado di protezione minore non fosse sufficiente a coprire le perdite e a ripristinare un livello adeguato di capitale.

I depositi al dettaglio oltre i 100mila euro possono essere esclusi dal bail-in per evitare rischi di contagio e preservare la stabilità finanziaria, sempre che il bail-in sia stato applicato ad almeno l’8% del totale delle passività.

  • anche se hai pochi spiccioli sul conto non sei al riparo!

Bisogna anche considerare altri aspetti che coinvolgerebbero la nostra quotidianità nel caso di un Bail – in “estremo” che arrivi cioè ad intaccare i conti correnti. Il fatto di possedere sul conto meno di 100.000 euro non ti mette al riparo.

Devi pensare anche ad alcuni aspetti inquietanti (non ti spaventare, ma le cose vanno dette!). Potrebbe capitare, fortunatamente in Italia non è ancora accaduto, ma un domani non possiamo sapere che situazione ci ritroveremo, che un istituto con grossi problemi di liquidità e coperto di debiti.

  • Potrebbe non avere denaro a sufficienza per rifornire i propri bancomat.
  • Potrebbe non provvedere al pagamento di utenze domestiche Luce/gas.
  • Potrebbe non provvedere al pagamento delle rate del mutuo (con le conseguenze del caso).
  • Potrebbe non liquidare la pensione.

Come vedi, dietro ci sono tanti e tali aspetti da considerare che il supporto di un professionista anche in un’attività “semplice”, come scegliere una banca, diventa a mio avviso determinante.

 

6. Come puoi tutelarti dai rischi

Come primo consiglio ti dico subito di lasciar perdere ogni considerazione che sia di tipo personale, affettivo ed emotivo; il fatto che la tua famiglia abbia i soldi depositati in quell’istituto da sempre, oppure che il direttore sia un tuo amico non è una certificazione di solidità!

“ I tuoi soldi non sono nella cassaforte dell’agenzia!”

Un primo indicatore che dovresti prendere in considerazione (da prendere però con le molle) dovrà essere il rating a seguire dovrai magari osservare anche altri indicatori più specialistici tipo:

Cet 1

Il Cet 1 (Common Equity Tier 1) è un coefficiente espresso in un numero percentuale rappresenta il rapporto tra capitale ordinario (della banca) versato e le attività ponderate per il rischio (sempre della banca).

Quindi, più il numero espressione del Cet1 è alto, maggiore sarà la solidità patrimoniale della banca. In qualsiasi caso, non dovrà essere inferiore al 10,5% valore minimo fissato dalla BCE. In questo caso, comincia a prendere le dovute precauzioni, perché se il valore scende sotto la soglia minima la banca dovrà porre in essere operazioni di rafforzamento patrimoniale che, in ultima analisi, si concretizzeranno in un Bail in.

CDS 

Utile può essere anche l’andamento dei Cds (credit default swap o derivati). Una sorta di premio assicurativo di protezione da un eventuale default. Presta particolare attenzione in caso di un loro aumento repentino in tempi brevi è un indicatore di tensioni!

TEXAS RATIO

Questo indicatore rapporta i crediti a rischio (Non Performing Loan) al patrimonio tangibile della banca (ossia al capitale netto diminuito delle immobilizzazioni immateriali) per verificare che quest’ultimo superi il primo e che quindi la banca sappia far fronte all’eventuale perdita di questi crediti. Per questo motivo il Texas Ratio dovrebbe sempre essere inferiore all’unità (quindi con un patrimonio tangibile che supera i crediti a rischio).

 

7. Fatti supportare da un Professionista

Non hai tempo, non ci capisci nulla, tutta questa roba ti fa venire il mal di testa? Lo capisco, non è il tuo mestiere! Hai studiato a lungo per fare altre cose e non siamo tutti consulenti finanziari a questo mondo!

Ogni giorno compi operazioni nella tua vita professionale o lavorativa di cui io non so assolutamente nulla!

Inoltre ricorda bene che In Banca sono tutti dipendenti ergo sono soggetti ai “suggerimenti”  che giungono dall’alto!

Banca Etruria, Veneto Banca, Monte dei Paschi ecc. ecc, i giornali traboccano di casi direi quantomeno “discutibili” 

Al contrario noi professionisti siamo legati a filo doppio con il cliente in quanto il guadagno non proviene dalla “vendita” di un prodotto, bensì dalla buona gestione dei tuoi risparmi (se tu guadagni, io guadagno e viceversa).

Pertanto ascoltami, prima di scegliere una banca, prima di firmare qualsiasi cosa, se non hai la consapevolezza assoluta di ciò che stai facendo, scambiare due parole con un professionista, ti consentirà di evitare guai molto seri in futuro.

Noi possediamo le risorse, le competenze specifiche, le informazioni (non tutto sta scritto sui giornali!) nonché l‘esperienza per guidarti nelle tue scelte.

Ma adesso tocca a te, ritieni che le informazioni che oggi ti ho fornito ti abbiano reso più consapevole su questo tema?

Scrivimi il tuo pensiero nei commenti ed io sarò lieto di poter conversare insieme a te rispondendo alle tue domande.

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Giulio Zaccarelli

Sono Giulio Zaccarelli, consulente finanziario. 25 anni di esperienza. Ascoltando i tuoi bisogni, ti consiglio e proteggo il tuo patrimonio da pericoli specifici, utilizzando  strumenti che possano tutelare i tuoi risparmi e farli crescere nel tempo.
2 Comments
  • Bull N Bear

    25 Aprile 2018at14:40 Rispondi

    Complimenti questo forum è molto interessante

    • Giulio Zaccarelli

      26 Aprile 2018at9:47 Rispondi

      Grazie!

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