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Il consulente finanziario non è un impiegato di banca

Il consulente finanziario non è un impiegato di banca

Spesso mi trovo di fronte persone alquanto confuse sulla vera natura della consulenza personalizzata.
Non tutti infatti conoscono la mia professione, dato che spesso viene accomunata a quello dell’impiegato di banca (senza togliere nulla a questo lavoro), ma non è così. 

Nelle banche ordinarie i servizi di investimento vengono offerti tramite la figura dell’ addetto titoli che ti colloca esclusivamente i servizi di investimento della Banca, nell’ambito di un’offerta al pubblico standardizzata, non affrontando le variabilità.
Una volta che tu investitore firmi, ti assumi tutti i rischi finanziari derivanti  dalla variabilità del prezzo, la liquidità, la valuta  e tutti gli altri fattori di rischio. In questa maniera, l’intermediario finanziario si deresponsabilizza da tutto quello che accade successivamente all’acquisto o vendita del titolo stesso.

E questo ti dovrebbe far riflettere :  ti ricordi quello che è  successo con le obbligazioni subordinate di Banca Etruria, MPS, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Cassa di Risparmio di Ferrara ed altre ancora?

Inoltre, l’addetto titoli viene frequentemente spostato da un’agenzia all’altra, per non dovere rispondere a consigli errati e risolvere eventuali lamentele.
Con questo non sto affermando che sia difficile individuare dei buoni addetti titoli, ma, a differenza del consulente finanziario, non sono autonomi e devono rispettare gli ordini impartiti dalla direzione generale. Secondo te,gli interessi della Direzione generale, possono coincidere con i tuoi? Il conflitto di interessi sta in queste semplici parole.

L’assistenza del consulente finanziario invece è continuativa, basata sulla relazione umana che porta ad avere fiducia.
Il consulente utilizza  la diversificazione, combina tra loro diversi titoli per formare un portafoglio dal quale ottenere il rendimento massimo possibile per un determinato livello di variabilità, compensando gli andamenti asincroni dei singoli titoli.
Il suo obiettivo è quello di ridurre la variabilità derivanti dalla volatilità dei mercati, offrendo una maggiore stabilità del tuo portafoglio nel tempo. L’andamento del tuo investimento sarà poi monitorato periodicamente dal consulente.

Per quanto riguarda il compenso: il consulente non ha uno stipendio fisso, ma percepisce una percentuale sui capitali che segue. Ti faccio un esempio: se i clienti vedono decurtare il proprio capitale, la stessa cosa succede al mio compenso, quindi devo fare scelte oculate su cosa proporre,perché la sicurezza e la crescita del patrimonio conviene ad entrambi ed esporlo a rischi  non conviene a nessuno.

Diversamente, l’addetto titoli ha uno stipendio fisso e comunque vada l’investimento che ti ha proposto, per lui non cambia nulla, la sua retribuzione sarà sempre la stessa.

Inoltre, il consulente ha superato un esame professionale per essere iscritto all’albo dei consulente finanziari e deve mantenere una formazione costante prevista dall’organo preposto al controllo e amministrato dalla Consob.

Ecco uno schema riassuntivo per farti capire la differenza tra i due ruoli:

Differenza tra addetto titoli e consulente finanziario
Differenza tra addetto titoli e consulente finanziario

DIFFERENZE FRA BANCA TRADIZIONALE E BANCA RETE DI PROMOZIONE FINANZIARIA

Quali servizi mi offre la Banca?

Chiarito che i servizi di investimento in una banca tradizionale vengono offerti per il tramite di un impiegato chiamato appunto addetto titoli , credo che a questo punto sia normale domandarsi quali servizi vengano offerti:

  • Negoziazione per proprio conto
  • Sottoscrizione e Collocamento
  • Best Execution

Negoziazione per proprio conto: Si concretizza nell’acquisto dal cliente o vendita allo stesso di titoli di proprietà.

Sottoscrizione e Collocamento: la banca verifica l’adeguatezza delle operazioni tramite un questionario occasionale e dopo il collocamento, quindi dopo la vendita del prodotto, tutto quanto ciò che succede ricade sotto la responsabilità del cliente. Con l’apposizione della firma in calce al modulo,tu investitore/risparmiatore ti assumi tutti i rischi finanziari. 
Il metodo di lavoro è standardizzato, come in una catena di montaggio. Il portafogli risparmi dei clienti tenuti presso le banche alla lunga finiscono tutti con l’assomigliarsi

Best Execution: i titoli vengono custoditi e amministrati in un dossier dove la responsabilità della banca è la sola custodia degli strumenti finanziari. Attraverso la firma in calce ai moduli,tu  assumi i rischi derivanti dalla variabilità del prezzo, la liquidità, la valuta in cui è denominato e tutti gli altri fattori di rischio. Quindi, l’intermediario finanziario si deresponsabilizza da tutto quello che accade successivamente all’acquisto o vendita del titolo stesso. Il cliente è il responsabile, nel bene o nel male.

MIFID: la soluzione

In sostanza, tra investitore e banca, non c’è la giusta informazione e comunicazione. Ed ecco che entra in gioco la MIFID, la base su cui si poggia la mia professione. MIFID è un acronimo inglese (Market in Financial Instruments Directive)ed è una serie di normative definite a livello europeo con lo scopo di proteggere la parte debole, “il risparmiatore”, nei rapporti con le Istituzioni Finanziarie (Banche) ed uniformare le regole di condotta nei rapporti tra gli intermediari e la clientela. Quindi armonizzazione della tutela degli investitori a livello europeo.

Con la MIFID si è dato il via alla “TRASPARENZA”, perché viene sancito l’effettivo costo SOSTENUTO per la gestione dei risparmi .  In definitiva, la MIFID aiuta me professionista a poterti offrire lo strumento più adatto, limitando la varianza negativa alla tua tolleranza alla variabilità.

La MIFID II (entrata in vigore nel gennaio 2018)ha così  indotto gli intermediari finanziari a rendere noto per iscritto il costo effettivo complessivo che l’investitore sostiene per la gestione dei propri risparmi.

Inoltre, il miglior servizio che gli intermediari possono offrire è la consulenza finanziaria personalizzata: occorre fare la storia del tuo passato, raccogliere le informazioni patrimoniali e reddituali e capire cosa aspiri ad avere nel futuro. Il tutto tramite un questionario composto da 19 quesiti. Il questionario deve essere compilato nel modo più aderente alla realtà possibile, in quanto servirà al consulente per fare una pianificazione finanziaria basata sulle tue esigenze.

Infatti la normativa MIFID non consente di consigliare strumenti finanziari che eccedano il rischio massimo accettabile del cliente o che possano mettere a repentaglio o addirittura azzerare il patrimonio. 
Es:obbligazioni subordinate, azioni Monte Paschi, giusto per intenderci.

Questo perché la consulenza ha, come obiettivo, la salvaguardia del tuo patrimonio, attraverso una pianificazione finanziaria del risparmio presente e di quello futuro.

I mercati si muovono indipendentemente da noi,pertanto il monitoraggio costante è una parte notevole del mio lavoro ed anche la più delicata, perché quando fatta con scrupolo, consente di poter correggere la rotta per tempo rispetto al piano tracciato all’inizio con il cliente.

Inoltre, in funzione degli strumenti finanziari, prescelti o consigliati, ti guida alla scelta del regime fiscale adeguato.

Conosci la differenza fra regime dichiarativo, amministrato e gestito?

Ti ho chiarito le idee?

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Giulio Zaccarelli

Sono Giulio Zaccarelli, consulente finanziario. 25 anni di esperienza. Ascoltando i tuoi bisogni, ti consiglio e proteggo il tuo patrimonio da pericoli specifici, utilizzando  strumenti che possano tutelare i tuoi risparmi e farli crescere nel tempo.
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