Perché aderire ad un Fondo Pensione?
Un case history significativo per farti comprendere come, accantonando anche piccole somme per lungo tempo, si possano raggiungere risultati ad oggi inimmaginabili. Non ci credi? Leggi!
Nel 2006, presso lo studio che gestiva le mie dichiarazioni dei redditi, mi venne presentata la nuova impiegata che si sarebbe occupata della mia fiscalità: Maria.
Le presentai tutti i giustificativi, comprensivi di spese mediche, interessi sui mutui prima casa, nonché le quietanze dei contributi volontari sui fondi pensioni a mio nome, di mia moglie e dei miei figli.
Maria rimase stupita e mi domandò cosa fossero i fondi pensione: le risposi che era un argomento del quale ci saremmo dovuti occupare con del tempo a disposizione.
Le feci presente che la mia scelta era motivata da:
- Deducibilità che mi avrebbe rimborsato l’aliquota IRPEF marginale.
- Creare un salvadanaio che mi avrebbe consentito di affrontare la mia vita pensionistica con maggiori disponibilità finanziarie o reddituali.
Fissammo un appuntamento durante il quale le spiegai:
- la sua pensione sarebbe stata di tipo contributivo e la feci registrare al sito INPS, dove controllare la contribuzione regolare del suo datore di lavoro.
- prendere visione pertanto dell’ipotesi pensionistica
Le domandai di quanto avrebbe avuto bisogno se fosse stata in pensione oggi.
Maria si rese conto che c’era da colmare almeno un 45% di reddito e mi disse: “Non ce la farò mai! Non potrò fare i viaggi e realizzare i sogni durante la vita pensionistica.”
La vidi molto scoraggiata e la rassicurai dicendole:
Per riempire il bicchiere occorrono tante gocce
“Qual è l’importo che puoi accantonare, senza modificare il tuo tenore di vita attuale?”.
Mi rispose che si sarebbe impegnata ad accantonare: 150 euro al mese.
Le feci capire che occorreva trovare un investimento, la cui capitalizzazione avesse un interesse composto elevato.
Le feci alcune simulazioni in tal senso, utilizzando un calcolatore e Maria si rese conto che, seguendo il mio consiglio, avrebbe ottenuto, nei 30 anni che le mancavano alla pensione, un gran bel gruzzolo.
Le suggerì inoltre di trasferire il TFR dall’azienda al fondo pensione.
Il TFR ammonta a circa uno stipendio lordo mensile e Maria accantona 500 euro trimestrali, provenienti al TFR.
Oggi, avendo versato:
150 x 12 x 10 anni = 18.000 euro
500 x 4 x 10 anni = 20.000 euro
I versamenti ammontano quindi a 38.000 euro ed oggi si ritrova con controvalore di 46.000 euro.
Non male direi! Un ottimo spunto di riflessione che ne dici?
I piccoli importi versati per lungo tempo, con una buona redditività ci consentono di ottenere risultati inimmaginabili!
In questo esempio tratto da una situazione reale il conteggio si è fermato ai primi 10 anni…Cosa accadrà nei prossimi 20?

Giulio Zaccarelli

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