Il TFR ti preoccupa? Qui ti spiego come proteggerlo
La pensione non è la fine di un ciclo, bensì l’inizio di una nuova vita!
Quali vantaggi potresti ottenere affidando il TFR ad un piano pensione personale?
Perché affidare ad un consulente finanziario il trattamento di fine rapporto TFR per ottimizzare la tua vita quando sarai in pensione?
La pensione non rappresenta il punto di arrivo, la conclusione, il viale del tramonto, bensì l’inizio di un nuovo ciclo, una nuova fase della vita. Per spiegarti meglio l’approccio a questa tematica, lo farò raccontandoti una piccola storia (VERA) su come, grazie al supporto di un consulente finanziario, anche tu potrai rendere migliore la tua vita quando sarai in pensione.
Non ci credi? Lo so, perciò ho scritto questo articolo, leggilo ed alla fine mi dirai quello che pensi.
ONCE UPON A TIME…
Recentemente, una cliente mi ha invitato a prendermi cura di una nuova giovane famiglia, composta da sua figlia, il genero ed il loro bambino. Il protagonista della storia di oggi sarà il padre, Roberto.
Durante il primo colloquio, (io non sono un venditore di prodotti, prima ci si conosce) i due giovani, consapevoli di non avere particolare disponibilità finanziaria, si domandavano come io potessi tornargli utile, perché vedi, la consulenza finanziaria non è una roba per super ricchi, ma serve a tutti, ma proprio tutti, ma ritornando ai nostri eventi…
La prima domanda che posi loro fu: “Qual è la fonte del reddito?”.
Roberto mi rispose che lavorava presso un’azienda privata con un contratto a tempo indeterminato da almeno 10 anni e la moglie invece aveva un contratto a tempo determinato dopo la maternità e una vita lavorativa tipica dei nostri giorni, diciamo “spezzettata”.
Mi concentrai su Roberto dicendogli:
“Diventerai un cliente importante!”
Lui era piuttosto scettico, pensava che lo stessi prendendo in giro, perché concentrandosi unicamente sul reddito, questo non gli consentiva di intuire le sue potenzialità, dato che era sufficiente per il mantenimento della nuova famiglia.
LA SOLUZIONE
Gli dissi “tu puoi accantonare una stipendio/mensilità lorda senza accorgertene! E’ sufficiente che, anziché lasciare il TFR alla tua azienda, tu lo faccia versare in un fondo pensione a te intestato.
Nel tempo, raggiungerai:
3.000 euro x 30 = 90.000 euro
Dove 30 sono gli anni che gli rimangono per maturare la pensione.
Roberto rimase stupito e mi chiese: “Ok ma dove sarebbe la convenienza?”
Io gli risposi così:
- Qualunque cosa accada all’azienda, per esempio nel caso in cui attraversasse una difficoltà economica, il TFR è già salvaguardato, disponibile a tuo nome e quindi inattaccabile, perché depositato in un fondo.
- Se invece, lasciassi il TFR al tuo datore di lavoro, anche se si rimane creditori privilegiati nei confronti dell’azienda, non si ha la certezza di monetizzare il proprio credito (rivedere i soldi).
- Avrai la possibilità di avere una capitalizzazione composta per te più vantaggiosa rispetto all’1% annuo del TFR lasciato in azienda (il TFR si rivaluta max dell’1,5% l’anno)Così, gli presentai il link, facendogli 3 esempi: una capitalizzazione all’1,5%, al 5% e all’8%.
Prova anche tu a calcolare il tuo interesse composto, puoi farlo comodamente da qui:
http://www.dossier.net/utilities/interessecomposto/
Questa schema rappresenta la capitalizzazione all’1,5% corrispondente alla capitalizzazione massima del TFR. A questo link, puoi verificare quanto affermato:

Calcolo dell’interesse composto con tasso d’interesse annuo all’1,5%
Ricorda che occorre trovare un investimento, la cui capitalizzazione abbia un interesse composto elevato. Einstein lo definì l’ottava meraviglia!
Capitalizzazione al 5%:

Capitalizzazione all’ 8%:

Roberto mi chiese “ Ma com’è possibile? In che cosa investi per avere una redditività così elevata?”
VANTAGGI FINANZIARI
Io spiegai che, non conoscendo il futuro e basandomi sul passato che si ripete, i mercati finanziari mondiali hanno avuto rivalutazione medie annue dal 5% all’8%, con variabilità / volatilità del 20%.
Roberto era preoccupato della volatilità, gli spiegai che invece quest’ultima sarebbe stata la sua miglior alleata, in quanto gli avrebbe consentito di acquistare quote a prezzi inferiori che, nel tempo, si rivaluteranno.
A dimostrazione, gli ho fatto vedere che l’indice Standard and Poor’s 500 (che rappresenta il 48% della capitalizzazione mondiale) dal 1987 ad oggi è passato da 321,83 a 2.415,82, avendo superato i cosiddetti crolli di borsa del 2000 – 2003 e 2008 – 2009. I ribassi hanno consentito di acquistare un numero maggiore di quote che si sono successivamente rivalutate.

VANTAGGI FISCALI
Gli spiegai inoltre che oltre ai vantaggi finanziari, ci sono quelli fiscali.
Il TFR sconta un’aliquota media a tassazione separata che mediamente si attesta al 31%, mentre il TFR sconta il 15% come massimo sino ad arrivare ad un minimo di 30 anni, al 9%.
Quando si riscatta il TFR al termine del lavoro, se lasciato in azienda verrà tassato a tassazione separata con aliquota media IRPEF degli ultimi 2 anni. Quindi se si ha un reddito tra i 15.0000 e i 40.000 euro e la propria aliquota media è del 28%, si verrà tassati per tale aliquota, con il TFR la tassazione parte da un massimo del 15% e superato il quindicesimo anno, si decurta di uno 0.30%, fino ad arrivare ad un minimo del 9%.
Roberto, resosi conto di essere un cliente importante, perché gli avevo dedicato il tempo necessario alle spiegazioni dovute e per capire e risolvere il suo caso, ha sottoscritto il contratto di fondo pensione, trasferendo il TFR.
Complimenti Roberto! Sei stato realmente una volpe!

Giulio Zaccarelli

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