Trust di Famiglia: quello che devi sapere. Un case study
Dopo aver preso in esame un case study riguardante il fondo patrimoniale, questa volta voglio affrontare invece il Trust.
Luca è un medico chirurgo di 45 anni, durante un incontro per valutare un po’ l’andamento dei suoi investimenti, Luca mi parla un po’ dei suoi obiettivi futuri di tutela: “Giulio vorrei destinare alcuni dei miei beni (denaro, la casa al mare e i titoli azionari) per esigenze future sia a mia moglie che a mia figlia (minorenne). Cosa mi consiglieresti di fare?”
Poi, inizia ad essere più preciso,
“Inoltre, vorrei soddisfare anche altre esigenze, per esempio:
- che i redditi derivanti dai beni, siano accumulati ed impiegati per i bisogni della mia famiglia
- che alcuni dei miei beni siano impiegati per necessità della famiglia e per eventuali spese mediche, sia per me che mia moglie, nel caso in cui non possa far fronte con il mio reddito
- che la mia casa al mare possa essere poi lasciata agli eredi, senza però essere venduta, visto che appartiene alla mia famiglia da generazioni
La migliore soluzione, a mio parere, è stata quella di consigliarli il TRUST, ovvero un tipo di contratto nel quale la proprietà di un bene è trasferita ad un soggetto fiduciario il quale non ne ha la piena disponibilità: quest’ultimo è infatti vincolato da un rapporto di natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale a beneficio di un altro soggetto.
Il vincolo di destinazione tutela il beneficiario con il raggiungimento di scopo.
Può riguardare qualunque tipo di bene ed è disciplinato da legge estera.
La sua durata può essere determinata fino a 100 anni.
I beni possono essere destinati al Trust anche per via testamentaria, permettendo al disponente la previsione di un programma destinatario corrispondete alle proprie volontà.

La segregazione patrimoniale è l’aspetto fondamentale che caratterizza il Trust.
Il mio consiglio è stato quello di istituire un Trust di famiglia.
Nel mio caso il Disponente è stato Luca, il quale appunto vuole proteggere e tutelare i beni ed i diritti della sua famiglia.
Il mio ruolo è stato quello di suggeritore e gestore degli asset finanziari.
Non ho suggerito il Fondo patrimoniale perché, sebbene entrambi diano origine ad un patrimonio separato, all’interno del Fondo possono essere conferiti solo beni mobili e immobili registrati, con il limite di tutela patrimoniale.
Il trust invece consente di segregare qualsiasi asset del patrimonio di famiglia: dagli immobili ai fondi comuni di investimenti, dalle opere d’arte ai gioielli.

Conferendo nel Trust i beni immobiliari, finanziari e societari Luca si è protetto dai rischi professionali e ne ha garantito la continuità nel tempo.
Inoltre, per quanto riguarda la sua casa al mare, attraverso questo istituto, l’immobile potrà essere goduto dai suoi discendenti, i quali però non potranno venderlo.
Un esempio di un professionista e padre previdente che ha salvaguardato la sua famiglia.
Tu ci hai pensato?

Giulio Zaccarelli

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